Museo del Mosaico Istanbul-Ingresso, Mappa, Migliore Guida

 

In turco: Büyük Saray Mozaikleri Müzesi

Avevo notato fin dalle prime post di questo sito, par­lando dell’aspetto fisico della città, che i palazzi bizantini si innalzavano nel quartiere di Sultanahmet, sulle colline prospi­cienti il mar di Marmara. Noi possiamo visitare attualmente una piccola parte di questi palazzi.

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Orari d’Ingresso

Estate: 1 aprile – 31 ottobre, aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00.

Inverno: 1 novembre – 31 marzo, aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:00.

Ultimo ingresso e chiusura della biglietteria: 30 minuti prima dell’orario di chiusura.

Chiuso fino alle 13.00 del primo giorno delle festività religiose.

Prezzo del biglietto: 24 TL
Istanbul Museum Pass è valido qui.

Istanbul Museum Pass – Ingresso ai musei e moschee

Il posto dell’attuale museo dei Mosaici è quello di «Arasta», antico mercato dei commercianti che vendevano lo stesso articolo e dipendevano dalla moschea di Sultanahmet. Questo mercato era stato costruito con la moschea nel XVII secolo, per assicurarle delle entrate. Nel 1908, questo antico mercato fu distrutto da un incendio e questo luogo restò per lungo tempo in stato di completo abbandono.

Negli anni 1935-1938, il prof. J. B. Baxter, incaricato dall’Università Inglese di St. Andrews, vi effettuò degli scavi che permisero la scoperta di un peristilio, abellito di 42 colonne, d’una larghezza di 86 m per 55; ultima vestigio dei grandi palazzi bizantini. Questi piazzi, la cui costruzione era stata cominciata sotto il regno di Costantino II il grande, si estendevano dall’ippodromo fino al mare. Essi furono progressivamento abbandonati dopo il XI secolo e si trovavano già in rovina al momento della conquista della città. La larghezza del peristilio, il cui impiantito è ricoperto di mosaici, è di 8,80 metri. Dopo la seconda guerra mondiale, tra il 1951-1954 furono effettuati nuovi scavi sotto la direzione del prof. D. Talbot Rice. Nel 1963 i mosaici, precedentemente scoperti, furono aperti al pubblico. Una parte dei mosaici, che ricoprivano il peristilio, furono conservati nella loro sede primitiva, un’altra fu tolta e disposta nei magazzini dell’antico mercato. Questi ultimi mosaici erano già deteriorati e ponevano problemi di conservazione.

I mosaici, meglio conservati, opere del IV e V secolo sono quelli che costituiscono attualmente i pezzi principali del museo dei Mosaici. Nel VI secolo il suolo, dove essi erano collocati, fu poi ricoperto di marmo. Nuovi palazzi s’innalzarono sul medesimo luogo nel VII e Vili secolo e, infine, nel XVII, furono edificati gli «Arasta», ossia mercato dei commercianti.

I mosaici del Grande Palazzo di Bisanzio sono formati dall’unione di tante piccole pietre naturali di diversi colori, simili ai ciottoli che i bambini scoprono nel greto dei torrenti. Ma queste pietrine colorate sono veramente miracolose, qui. La superficie, sulla quale è disegnato il motivo, è formato da piccoli prismi bianchi, disposti a scaglie di pesce. Le figure risultano quindi composte dall’unione di prismi rossi, neri, verdi, marron, blu e gialli. Lo sforzo dell’artista era quello di donare a queste figure un aspetto realistico e dei colori na­turali. Il risultato generale dei quadri rassomigliava a delle pitture ad olio. Vi si scopre l’armonia di un quadro, il senso del reale, l’amore della natura e una ricerca a carattere pa­storale. Le scene della vita quotidiana prendono il posto dei temi religiosi. Diversi soggetti sono trattati: un leone alato divora una lucertola, un cervo sul quale s’avvinghia un ser­pente, una madre che allatta suo figlio, due cacciatori, armati di lance, iettano contro una tigre, un bambino dona del fieno al suo asino, una ragazza porta sul dorso una brocca, dei fanciulli sul cammello e il cammelliere, una scimma che raccoglie le frutta da un bananiere, un orla formato da figure umani e animali, una cavalla che allatta il suo puledro, un uomo che cura una capra, diverse scene di caccia e soggetti mitologici vari. Tutti questi temi si sviluppano come in un film a colori, e illustrano scene della vita dell’Impero Bizan­tino.

Questi dipinti, che sembrano incisi sullo stesso suolo da un artista che pare aver raccolto i ciottoli dai ruscelli della città, vivranno nei corsi dei secoli come le più autentiche opere d’arte dell’umanità.

Qualcuno dei vecchi negozi dell’antico mercato restaurati, espongono ora certi mosaici, scoperti a Istanbul e dintorni. Tutti risalgono al V e al VI secolo. Fra essi si trovano i mosaici scoperti a Cagaloglu, davanti ai Governatorato, e quelli che furono messi in luce durante gli scavi delle fonda­mento del Municipio. Vi si vede delle figure di contadini che vanno al mercato, diversi gruppi e quadri di uccelli.

I mosaici, scoperti durante gli scavi per le fondamenta del Palazzo di Giustizia e quelli che ornano il pavimento di una antica chiesa a Yakacik si sono aggiunti a quelli esposti a Sultanahmet. Quest’ultimo gruppo di mosaici risale al IX e XI secolo.

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