In turco: Süleymaniye Camii
Di fronte a noi, splendido e maestoso, sorge il capolavoro del genio di Sinan; la sua grandiosità e le proporzioni classiche delle sue linee testimoniano il gusto sicuro che presiedette alla creazione di quest’opera ineguagliata e insuperabile. Il santuario sembra accarezzare il cielo azzurro e la sua cupola armoniosa ci invita a pensare alla sontuosità dei secoli passati e a trasportarci indietro in una immaginaria retrospettiva. Le cupole, le volte, le arcate sono di una proporzione e di una armonia in cui ogni particolare è stato studiato e concepito per incantare lo sguardo. C’è da stupire nel constatare come una simile moschea possa esser stata realizzata senza esuberanza e superfluità di ornamenti… E’ il mistero del talento del suo creatore.
Fu Solimano il Legislatore, detto anche il Magnifico, che presiedette alla costruzione di questo monumento che porta il suo nome: Suleymaniye.
Durante i 46 anni del suo regno, l’impero Ottomano raggiunse l’apogeo del suo splendore e il monarca parve governare il Paese dall’alto del suo trono come se fosse dalla sommità di una montagna… Solimano ben meritò l’attributo di «Legislatore» per la grande opera intrapresa nel campo della legge e nella sua codificazione. Una grande medaglia con la sua effigie in rilievo è fissata nell’aula del Parlamento americano per onorarne la memoria.
Quella del Sultano Solimano fu un’età d’oro per la letteratura, le scienze, le arti, la tecnologia, la geografia, l’arte militare. La sua forte personalità s’immedesimò in ciascuna di queste discipline ed egli presiedette col suo modo regale su tutto l’arco delle conoscenze, la scienza, il buon gusto, gli svaghi del suo grande secolo.
Fu al ritorno della sua vittoriosa campagna in Ungheria che Solimano il Magnifico decise la costruzione di questo unico santuario.
Realizzatore della moschea fu il genio dell’architetto Sinan, disegnatore di migliaia di «han», ponti, moschee, acquedotti e strade; colui che, al pari del suo sovrano, simboleggiò la gloria e il progresso del suo secolo.
La moschea fu iniziata nel 1550 e terminata nel 1557. Si dice che per consolidare le sue fondamenta scavarono fino a raggiungere il livello del mare.
Un grande cortile con colonne di marmo antico circonda il santuario; le colonne di porfido, collocate su ciascun lato della porta d’ingresso, hanno 90 centimetri di diametro; dieci sono di marmo bianco, le restanti dodici di granito. Si suppone che provengano dall’Ippodromo. I capitelli sono in stile classico turco.
La fontana centrale del cortile, di forma quadrata, è una rarità essendo scolpita con ogni cura e il marmo è racchiuso in una struttura di bronzo dorato.
L’interno della moschea, spazioso e fresco, misura 57 m. per 60, ovvero una superficie di 3.420 m. quadrati, ed è sormontato da una cupola imponente che ha mandato più di un filosofo in visibilio. L’affiancano due cupole laterali e due altre mezze cupole; il tutto, posto su due volte massicce, ci accoglie e ci invita alla preghiera e alla pia ammirazione.
La grande cupola è alta 53 m. e fa entrare la luce del sole da 138 finestre. Ai quattro angoli sono fissati altrettanti pilastri di porfido, due provenienti da Alessandria e due presi da vecchi palazzi e chiese di Istanbul. Il fenomeno dell’eco, all’interno della moschea, è uno degli aspetti caratteristici della costruzione. Se si tocca leggermente con un piede la parte in legno alla base delle colonne, questo minimo rumore viene amplificato e ripetuto. Chiunque visiti la moschea può provarlo. il fenomeno acustico ha lasciato perplesse generazioni di capomastri ma i misteri del genio di Sinan sono imperscrutabili (Innumeri le sue opere, i suoi scritti, le sue memorie).
Parlando delle sue opere architettoniche Sinan disse : «La moschea di Şehzade è l’opera di un garzone, quella di Süleymaniye è l’opera di un muratore, quella di Selimiye a Edirne, di un capomastro giunto al culmine della sua arte».
Lasciando la Suleymaniye sul lato orientale, vediamo la tomba di Solimano e di sua moglie Hurrem Sultana (Roxelane) al centro del giardino. Oltre al Sultano Solimano, che riposa in un mausoleo a pilastri, un capolavoro del grande Sinan, nei pressi sona sepolti altri principi della dinastia. Notevole il piccolo mausoleo di Roxelane per i colori delle piastrelle che lo decorano.
Su tutto dominanti sono i quattro minareti di Suleymaniye che sembrano perforare il cielo e, al tempo stesso, proteggere coloro che dormono il loro ultimo sonno all’ombra delle balconate.
Questi minareti, due dei quali sono forniti di due balconate e gli altri due di tre, hanno una loro storia: i primi due, con le loro quattro balconate simboleggiano i quattro sovrani che regnarono prima di Solimano il Magnifico e dopo la conquista di Costantinopoli. Inoltre, il numero totale delle balconate, dieci, sta a significare che fino a quel tempo altrettanti sovrani ottomani avevano regnato sull’Impero.
Dalla terrazza della moschea si gode una vista superba della città. Prima è dal ponte di Galata (Karaköy) che abbiamo ammirato Suleymaniye; ora è dalla cima di questo santuario che possiamo ammirare la storica città e vedere il traffico e l’animazione delle sue vie e del porto. E’ questo un motivo di più per comprendere la genialità dei nostri antenati nella scelta dei luoghi adatti per le loro costruzioni nella città. Le grandi moschee che fanno corona a Istanbul con la loro maestosa bellezza sono state poste con un acuto senso estetico in punti che dominano con la loro splendida architettura i vari quartieri.
E ora vi interesserebbe sapere dove riposa Sinan, il grande architetto di Suleymaniye? Ebbene, giace modestamente in un semplice mausoleo di marmo, nei pressi dell’Imponente moschea… Come uno scrittore turco, Ruşen Eşref, disse di lui, Sinan desiderava firmare il suo capolavoro con umiltà, in margine come una firma in una grande pittura.
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