Quartieri Beyazıt-Aksaray- Storia, Monumenti, Mappa, Migliore Guida

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Quartiere di Beyazit

Incontriamoci questa mattina in piazza Beyazit e di là avviamoci verso Aksaray. Nella strada in discesa incontriamo, sulla nostra destra, un vecchio edificio annesso alla Moschea Beyazit: è l’antica Scuola Teologica, oggi transformata in una biblioteca comunale.

Tutti i luoghi in questo articolo sono gratuiti di entrare.

Istanbul Museum Pass – Ingresso ai musei e moschee

Mappe

 

Mappa dei monumenti in questo articolo (Google Maps)

 

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Simkeşhane

 

Il fabbricato all’ingresso del viale, sulla sinistra, era chia­mato «Simkeshane» ed era  un centro per la lavorazione dei fili d’oro e d’argento, un elemento che particolarmente caratte­rizza le tappezzerie ornamentali turche. Fu nel corso dei lavori di ampliamento stradale che l’edificio, per colmo di sventura, venne parzialmente danneggiato dai picconi delle squadre di demolizione.

 

In quest’area, Fatih aveva dato sede alla Borsa che successivamente fu trasferita in un luogo vicino al Palazzo Topkapi e fu la prima moglie (Baş Kadin) di Ahmet III, Ummetullah Kadin Efendi, colei che fece erigere il laboratorio di filigrana dov’era prima la Borsa, insieme a una moschea, una scuola, una fontana, un «sebil». Scomparso 53 anni fa, il vecchio edificio era un modello di architettura classica turca, ammiratissimo, con le sue 161 stanze così distribuite: 29 al piano terra, 61 al primo piano e 69 all’ultimo. L’edificio vantava ancora 21 negozi, la sua scuola e una bella posizione lungo un intero lato della piazza. L’immenso fabbricato forniva accessori e ricami decorativi, stoffe dorate e altre guarnizioni per i vestiti dei tempi ottomani. Vi si confezionavano abiti, uniformi militari, varie insegne applicate alle tuniche, cinture e sciarpe, federe, tende cucite con fili d’oro o d’argento. Un lavoro delicato che richiedeva colori brillanti ma che decadde quando il gusto per siffatti ornamenti scomparve nella società di Istanbul. Nei 1867 il Tesoro accordò un prestito alla fabbrica per consentirle di riprendersi, ma il fallimento divenne inevitabile e gli affari ebbero un collasso, lo non sono addentro alla questione, ma sono dell’idea che le fabbriche in pieno sviluppo dell’Occidente avessero contribuito in qualche modo al declino di questo vasto opificio dove gli artigiani turchi dell’epoca assursero a grande rinomanza.

Nel 1928, nella zona di «Simkeshane» furono condotti degli scavi e nel 1956, durante la demolizione della facciata, vennero alla luce alcuni blocchi di marmo scolpito di epoca bizantina. Ai tempi di Bisanzio, infatti, Piazza Beyazit era Piazza Teodosio. La sua area e il giardino dell’Università formavano uno vasto spiazzo con portici, recinti da una ringhiera qua­drangolare. Si dice che le parti superiori dell’Arco Trionfale di Teodosio furono costruite con i capitelli e le pietre di cimasa delle volte che avevano adornato il luogo.

Le statue di Teodosio I e Teodosio II ornavano allora questo Foro Bizantino.

 

Beyazıt Hamamı

Mentre discendiamo viale Aksaray, notiamo sulla nostra destra un vasto edificio con due cupole; è lo storico bagno fatto costruire dallo stesso sovrano che eresse l’Università di Beyazit. Fu la madre del Sultano Selim l’Intrepido (il conquista­tore dell’Egitto) a patrocinare la costruzione di questo «hamam» nel 1500. Se fosse stato restaurato, lo stabilimento balneare sarebbe considerato il più importanta tra gli «hamam» di Istan­bul e del mondo; preminente per la sua storica bellezza. E’ un fatto che i Turchi, che hanno il culto del Profeta e della pulizia, fossero famosi per i loro bagni e per la cura del corpo. Il che è notevole se si pensa che, dopo i Romani, i popoli avevano trascurato i benefici dei bagni nelle piscine e nel mare. Il turista francese Jean de Thevenot, giunto a Istanbul al tempo di Luigi XIV, esalta la bellezza fisica e morale dei Turchi grazie al loro invalso uso dei bagni (L’Empire du Grand Ture, Editions de Calmann-Lévy, pag. 106). E’ opportuno ricordare a questo proposito che nel rinomato Palazzo di Versailles non c’erano stanze da bagno. Il volto del Re Sole, Luigi XIV, non conobbe mai l’acqua!

 

Seyyit Hasan Pascià Medresesi-Kuyucu Murat Pascià Medresesi

 

Ci sono due importanti fabbricati nella zona retrostante il bagno (hamam) :

La «Medrese» di Seyyit Hasan Paşa (costruita nel 1745) (Scuola Teologica con fontana).

— La «Medrese» di Kuyucu Murat Paşa (costruita nel 1606)

Gli isolati a destra dell’«hamam» sono gli edifici delle facoltà universitarie.

Biblioteche di Visir Ragip Pascià-Ragıp Paşa Kütüphanesi

Di fronte, a un livello più basso rispetto al viale, alcuni negozi, piccoli e poco attraenti, ostruiscono in parte la vista di una delle principali biblioteche di Istanbul: quella del Visir Ragip Paşa, fondata nel 1741 e che contiene tutti i suoi libri.

Monastero di Myrelaion-Moschea di Mesihpaşa-Mesihpaşa Camii

La Chiesa bizantina del Monastero di Myrelaion, che diven­ne la Moschea di Bodrum dopo la conquista, si affaccia su di una delle vie che costeggiano la Biblioteca di Ragip Paşa.

 

Moschea di Laleli-Laleli Camii

Vi si accede dal viale; varcando una porta di marmo, si ammira in silenzio la tomba collocata al centro del giardino in stile Osmanli. La visita può anche essere estesa alla biblioteca, molto ben tenuta. Più avanti a destra, la moschea di Laleli si distingue per i suoi negozi sulla strada che vendono oggetti inerenti la santità dei luogo: tappeti, porcellana, ceramiche. A una svolta, si apre un’altra strada che conduce ad Aksaray. Sul fianco della Moschea Laleli, si nota uno slargo con un cortile e una fontana. Questo santuario è improntato allo stile europeo del diciottesimo secolo sebbene la versione sia prettamente turca Infatti c’è una certa ispirazione barocca nella sua architettura disegnata e realizzata ai tempi di Mustafa III fra il 1760 e il 1763. L’aspetto è molto originale, è ricco di fregi e i minareti conservano le loro cupolette di piombo e i loro capi­telli.

 

Quartiere di Aksaray

 

Ci troviamo adesso in Piazza Aksaray. Ha una posizione dominante, da qualsiasi punto ci si avvicini alla città, sia dall’aria che per la rotabile che passa per le antiche mura, chiamata la via di Londra, E’un importante raccordo delle grandi arterie. Alle nostre spalle c’è la strada che conduce alle rive del Marinara; di fronte, un po’ più in su, un altro grande viale ci offre la vista di una moschea in pietra squa­drata e laterizi che sépara i due viali. A sinistra il Millet Caddesi (Viale della Nazione) corre verso il Topkapi e il centro mentre sulla destra il Vatan Caddesi (Viale della Patria) ci porta fuori, attraverso le antiche mura, verso Bayram Pascia.

 

Moschea di Pertevniyal Valide Sultan

In turco Pertevniyal Valide Sultan Cami

Imbocchiamo ora la strada che va a destra. Poiché la città ha subito mutamenti topografici e allargamenti delle mu­ra e dei viali, molti edifici affacciati su questa strada sono stati demoliti e non ancora sostituiti dai nuovi; niente più,quindi, antichi monumenti storici del genere prima incontrato nei nostri giri, né opere d’arte salvo una moschea che reca motivi decorativi sulla facciata opposta al viale in cui ci troviamo. Il tempio, di data recente, non ha niente a  che fare con la vera architettura turca. Fu costruito nel 1870 per volere della madre del Sultano AbdulAziz e prese appunto il nome di «Valide Camii» (Moschea della Madre).

 

 

L’esterno è l’imitazione di una chiesa gotica mentre l’in­terno presenta diversi elementi architettonici e decorativi mai incontrati negli edifici classici turchi, In un angolo si vede il portale della moschea, realizzato nello stesso stile, e in un altro angolo il Mausoleo della Madre-Sultana.

Moschea di Murat Pascià

In turco: Murat Paşa Camii

Quell’ edificio, in stile turco classico, che è posto nel punto in cui i viali Vatan e Millet s’incontrano ad Aksaray, è la Moschea di Murat Paşa. E’una costruzione del sedicesimo secolo (1470).

Moschea Şehzade

In turco:Şehzade Camii

Proseguendo sul viale di destra ci troviamo di fronte a nuovi edifici che formano blocchi massicci ma armoniosi; comunque, di fronte alla Moschea Şehzade .altro capolavoro del genio di Sinan, quei blocchi coronati di cupole in stile geometrico, sede centrale dell’amministrazione comunale, mi fanno l’effetto di una imitazione architettonica.

 

Quartiere di Saraçhane

Ed eccoci su di una delle più antiche piazze di Bisanzio, quella che è ancora oggi uno dei più importanti raccordi stradali di Istanbul ; il «Sarachane», ossia l’inizio degli an­tichi «quartieri dei sellai». A destra della spianata sorge la nuova sede del Comune di Istanbul, con la Moschea di Şehzade di fronte. Il tempio fu costruito da Solimano il Legislatore in memoria dei suoi figli, i principi imperiali Mehmet e Cihangir vittime innocenti della gelosia di Roxelana, la moglie del Sulta­no. E’ opera di Sinan, realizzata in uno stile a quel tempo sconosciuto nella capitale, che univa il Seljouk al turco-indù e al turco egiziano con una dovizia di decorazioni in pietra: risale agli anni 1544-1548 e riprende all’interno la struttura classica di consimili santuari.

Moschea Burmali Mescit-Burmali Minare Camii

Proprio di fronte alla Moschea Sehzade si profila una piccola moschea di minareti con decorazioni filiformi. Questa moschea rappresenta lo stile architettonico di un periodo anterore alla conquista. Perciò non ammette confronti con alcun altro edificio di Istanbul. La «Burmali Minare Camii» porta la data del 1550 e fu costruita dal Giudice d’Egitto, Emin Nureddin Efendi.

 

Damat ibrahim Pascià Medresesi

 

 

Un poco più avanti della Moschea Şehzade, in direzione di Beyazit, c’è un angolo dove si affaccia la Scuoio Teologica di Damat ibrahim Paşa Medresesi (Damat ibrahim Pascià Darülhadisi). Il vasto complesso porta la data del 1720 e fu costruito da Damat Ibrahim Pascià, colui che iniziò l’Era dei Tulipani nella storia turca. Le belle arti conobbero un momento di pieno splendore in Tur­chia durante il su regno: i motivi floreali-sociale. Tuttavia, egli fu decapitato nel 1730 in seguito a una rivolta perché era troppo dedito ai piaceri e trascurava la popolazione pove­ra. Il complesso sorse nel 1720 quando egli era al suo apogeo.

Chiesa Moschea di Vefa-Vefa Kilise Camii

Presso la stessa via c’è la moschea Vefa Kilise, nota come la chiesa di Hagios Theodoros. Fu costruita prima del decimo o undicesimo secolo, quindi ampliata nel quattordicesimo secolo, durante il regno dei Palecloghi, e dopo la conquista fu trasfor­mata in moschea da Seyhulsilam Molla Gürani. Ha la forma di una chiesa greca con la sua pianta a croce e i quattro pilastri. La sua parte più importante è il «Narthex» esterno. Il fabbricato, con la sua facciata di laterizi colorati,ci ricorda la residenza di un ricco piuttosto che un tempio.

Moschea Kalenderhane-Chiesa del Monastero di Akataleptos-Kalenderhane Camii

Seguendo la via principale dalla Moschea Şehzade verso Beyazit, si incontra la chiesa del Monastero di Akataleptos. At­tualmente è soggetta a restauri. La costruì verso il 600 il Patriar­ca Kyrakos II. Si pensa che nel 1367 fosse stata sede di un Concilio. Anch’essa ha la forma di croce dello stile greco ma comunque si tratta di una costruzione piuttosto arcaica e perciò differente. La chiesa ha un «narthex», un «narthex» esterno e una cupola sopra il «naos» le cui finestre danno luce. Dopo la conquista, fu adattata a convento per dervisci (Kalenderhane) che vi si stabilirono. Molto attraenti sono i rivestimenti di mar­mo colorato che ancora conservano i loro caratteri originali. L’edificio venne restaurato una volta verso la mèta del diciottesi­mo secolo; un’altra nel 1855.

 

 

 

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