Prima di arrivarci, attraversiamo un ponte sul Göksu, dalle acque color smeraldo e calme, l’«Aretas» dell’antichità; colline verdi e casette si riflettono nell’acqua. Ci sembra un’immagine pittoresca che imita la natura. I pescatori seduti sotto il ponte e intenti a riparare le loro reti e a sorseggiare un caffè formano già da soli una scena tutt’altro che comune e molto attraente. Una barca a noleggio ci permetterà di risalire il fiume Göksu.
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Ingresso
Giorni di visita: non visitabile. Può essere visitato solo con il permesso della Direzione del Hisarlar Müzesi.
Ci troveremo davanti alla fortezza di Anadolu Hisari, costruita nel 1395 da Yildirim Beyazit, ossia 58 anni prima della conquista di Istanbul. I Turchi, che già controllavano i dintorni, l’avevano ideata per farne un attivo posto di vigilanza per il loro controllo marittimo. Il punto strategico era servito a Murad II per sbarcare sulla costa europea con il suo esercito e scacciare gli Ungheresi. Egli penetrò fino alla città di Varna ma l’attraversamento dei Dardanelli non gli riuscì tanto facile a causa della sorveglianza e della superiorità dei vascelli militari del Papa in quelle acque. Per questo, fu intrapresa la costruzione di Anadolu Hisari, un trampolino di lancio turco che doveva assumere un ruolo importante per la conquista della opposta riva europea.
Bisanzio perciò rimase entro le sue mura a osservare impotente e senza aiuti i preparativi militari dei Turchi.
La fortezza sorge su di uno sperone roccioso a tre metri sopra il livello del mare, circondata da una cinta protettiva del diametro di 20 metri; le mura sono spesse un metro e mezzo e raggiungono l’altezza di venti metri. Sei avanposti, tra torrette e altre costruzioni a forma semicircolare o poligonale, rafforzano le mura. Le torri sono spesse da tre a cinque metri mentre al centro del muro di cinta si leva una torre circolare alta 25 metri che poggia su di una base quadrata di 25 metri quadrati di superficie. Le mura e le torri hanno delle aperture a grata; gli spazi ricavati sul loro piano terra venivano usati come scuderie.
Un turista francese di nome Pertusier, in un’opera pubblicata a Parigi nel 1815, ci descrive l’Hisar com’era in quel periodo specificando che era situato proprio sullo rive del Bosforo.
Dopo aver visitato il giardino di Anadolu Hisari, allontanandoci da questo luogo pittoresco quanto storico, vedremo una moltitudine di località e di case in riva al mare (yali), antiche fontane, albere secolari e belle foreste da visitare lungo la costa che ci conduce fino alle sponde del Mar Nero. Non dimentichiamoci però che quella direzione ci porterebbe fuori dal programma di questa guida che deve limitarsi ad essere strettamente turistica.
Ricordiamoci che abbiamo ancora da visitare Çamlica e le isole.
L’ultima sosta sulla riva asiatica sarebbe a Kanlica per recarci a visitare sulle rive della sua baia lo «yali» di Amcazade Hüseyin Pasa.